Salgono i contagi Covid. Qual'è la situazione delle polmoniti?

Negli ultimi giorni ad un significativo incremento dei casi di contagio non è seguito analogo trend nelle situazioni gravi.

La situazione pandemica in Italia continua a segnare dati abbastanza allarmanti, soprattutto perché si verifica in un periodo storicamente favorevole. Fortunatamente parrebbero essere pochi i casi gravi con polmoniti.

Il numero di contagi registrato alla fine della scorsa settimana è di circa 72000 casi con 57 decessi. In terapia intensiva si registrano 291 presenze con un incremento di 16 casi rispetto alla settimana precedente, tutto sommato non ancora una situazione allarmante.

Il Dott. Massimo Andreoni, primario del reparto di infettivologia del Policlinico Tor Vergata di Roma intervistato da Adnkronos, ha rivelato che che i contagi avvengono in forme piuttosto leggere con pochissimi casi bisognosi di ricorrere alle terapie intensive. I casi di polmoniti sono esigui e coinvolgono per lo più persone anziane, fragili o non vaccinate, proprio come capitava con le ondate precedenti della pandemia. Il contagio riguarda naturalmente anche i vaccinati che possono comunque contare su una maggiore protezione soprattutto in funzione della dose booster.

L'elevato grado di contagiosità della variante Omicron 5, l'ultima registrata, ha portato un incremento di ricoveri, ma si tratta, bisogna precisarlo, di soggetti positivi ma senza sintomi rilevanti. La percentuale di casi gravi sul totale, quindi con presenza di polmoniti interstiziali o bilaterali, si attesta tra il 10 ed il 15%. Resta in ogni caso ampiamente consigliabile proseguire con l'adozione del maggior numero di precauzioni possibili, inclusi i DPI (Dispositivi di Protezione Individuali): distanziamento sociale nei luoghi affollati, frequentazione degli spazi chiusi con mascherine FFP2, auto test covid 19 in caso di presenza di sintomi con isolamento in caso di positività al tampone.
Basilari regole di buon senso e correttezza, insomma.