Nuovo studio sull'infarto: c'è il modo di poterlo prevedere

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Sono appena stati pubblicati i risultati di un nuovo studio scientifico che evidenzia i sintomi, ben cinque, che aiutano a prevedere l'evento traumatico.

Nell'immaginario collettivo un arresto cardiaco è l'evento improvviso per definizione, nella realtà, però, esso viene spesso annunciato in anticipo da alcuni segnali del corpo. E' quanto è emerso da una ricerca scientifica condotta dall'American Heart Association con sede a Dallas, negli USA.

Dolore toracico, vertigini, mancanza di respiro, palpitazioni del cuore e svenimenti, non necessariamente in quest'ordine e non necessariamente da sole, annunciano con largo anticipo che potremmo essere vittime nel breve periodo di un infarto. Tanto basta per attivare tutti i controlli del caso e scongiurare il ricorso alle procedure di primo soccorso con uso di defibrillatori, come il DEFIBRILLATORE SEMI AUTOMATICO ASELSAN HEARTLINE AED, e intervento di ambulanze, con tanti casi che si concludono purtroppo senza lieto fine.

Lo studio dell' American Heart Association ha preso in esame un campione di oltre 500 soggetti di età compresa tra 35 e 65 anni. Nell'80% dei casi i sintomi indicati hanno preannunciato un arresto cardiaco in un lasso di tempo compreso tra 4 settimane ed un'ora.
Il 56% del campione aveva accusato dolori al torace, il 13% mancanza di respiro, il 4% circa vertigini, palpitazioni e svenimenti.

Non è naturalmente certo che la presenza di uno di questi sintomi conduca ad un infarto, ed è bene precisarlo. Ecco perché dobbiamo parlare di campanelli di allarme, sintomi che devono metterci in guardia avviando gli opportuni approfondimenti sanitari.

Mai, come in questo caso, prevenire è meglio che curare!

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