Cibo e demenza precoce: il rischio degli alimenti ultra processati

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Un recente studio del Regno Unito ha scoperto che il consumo di cibi ultra processati può aumentare il rischio di demenza precoce.

Lo studio ha elaborato i dati raccolti su un campione di 72000 persone per evidenziare come, a parità di alimentazione con cibi ultra processati, un soggetto su 120 sarebbe esposto all’insorgere di demenza precoce.


Il consumo di questi alimenti è stato classificato in 4 categorie (cibi non processati o processati pochissimo come frutta e verdura, cibi preparati e/o conservati con olio d'oliva, sale, burro, ecc., cibi conservati in scatola: carne, pesce, legumi e cibi ultra processati) in base al grado di manipolazione industriale, con i cibi ultra processati (come pizze surgelate, fast food, snack dolci e salati, cereali lavorati e zuccherati) classificati come la categoria più pericolosa per la salute.


Gli studi precedenti su questi alimenti erano stati effettuati su topi, ma ora sono disponibili dati sugli umani. Alcuni alimenti insospettabili come cereali da colazione zuccherati, dolcificati e non integrali, yogurt alla frutta, snack con muesli, barrette proteiche e latti vegetali possono anche essere definiti come ultra processati.


L'aspetto più allarmante è che il mercato presenta come energetici o per l'alimentazione degli sportivi, e quindi propensi alla buona salute o a un immaginario “sano”, cibi che in realtà non lo sono.


La manipolazione industriale, il colore e la sapidità artificiali, nonché l'utilizzo di additivi come glutammato monosodico, emulsionanti, dolcificanti industriali e coloranti artificiali rendono questi alimenti pericolosi per la memoria e l'apparato digerente.

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